ANALOGICO PERCHÈ?!?!
- Alessia Di Giovanni
- 8 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Questa macchina era l'oggetto intoccabile della mia infanzia. Piccolo gioiello di mio padre, gli ultimi 20 anni li ha passati in soffitta; negli ultimi tempi l'ho rispolverata e a marzo ho deciso di farla sistemare per avvicinarmi al mondo analogico (ormai è chiaro che la fotografia "me piace").
Il primo rullino che ho comprato, in tempi digitali, l'ho montato su un'altra macchina, malfunzionante, ma sempre di famiglia...e mi son detta: ma si investiamo in me stessa, perché è un investimento, non tanto economico, ma di conoscenza e crescita.
Così a marzo grazie a " MPR Fratelli Rossi sic" di Roma ha rivisto la luce ed ho montato il secondo rullo, servito soprattutto per capire la macchina e l'essenza del film...andare in giro con taccuino e penna per scrivere i dati di scatto mi ha portato in un mondo che non mi appartiene, un tempo lontano che non siamo più abituati a vivere, che senti non tuo, e senti quasi di vivere un viaggio nel tempo. In un epoca dove puoi scattare dove e come vuoi, quante ne vuoi, ritrovarti con solo 36 scatti ti destabilizza...di quelle 36 foto solo una è degna di nota.
UNA su 36, ma UNA che son riuscita a portare a casa, forse l'unica che volevo veramente fare.
Quindi nel terzo millennio scattare con un analogica? Perché? Che senso ha?
ne ha tanto! soprattutto per un fotoamatore che si è formato digitalmente: corsi online, workshop online, didattica online, scatti all'infinito...con l'analogico anche nel terzo millennio devi fermarti e pensare, perché ne hai solo 36, se sbagli non c'è possibilità di rifare, se non al costo di un altro frame ( che son costo pellicola, sviluppo e stampa).
Ti permette di rallentare, di prenderti quelle due/tre ore in cui non esiste nulla se non te ed il tuo progetto, circondati da un mondo frenetico in cui puoi permetterti il lusso di pensare.
Pensare è la cosa che abbiamo dimenticato a fare come fotografi, ma soprattutto come esseri umani...i nostri telefoni son gonfi di foto che neanche sappiamo di avere...fermiamoci, e decidiamo cosa immortalare; immortalare il momento è giusto, ma cerchiamo di capire quale momento va immortalato e come.
Per concludere alcuni ringraziamenti:
Grazie Pentax, Grazie a chi produce ancora rullini e Grazie Papà.

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